Monete d’oro italiane esenti IVA

20 euro oroE’ annuale l’aggiornamento della lista che comprende le monete d’oro (italiane ed estere) esenti dall’IVA. Lo scorso 26 Novembre 2015 è stato pubblicato il nuovo elenco, valido per tutto il 2016. Questo aggiornamento viene eseguito dalla Commissione Ue e si ritrova nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, serie C n° 393.
Le monete d’oro esenti dall’IVA sono tali perché vengono equiparate all’oro da investimento. Non vengono, quindi, vendute in base al loro valore numismatico. Nella categoria dell’oro da investimento rientra qualsiasi lingotto o placchetta d’oro la cui purezza sia uguale o superiore a 995 millesimi. Per quanto concerne le monete, tale valore si abbassa a 900 millesimi. E’, inoltre, necessario (sempre per le monete) che il conio delle stesse abbia una data successiva al 1800 e che siano commercializzate a prezzi che non superino di oltre l’80% il valore di mercato dell’oro che in esse è contenuto.
Vi sono, comunque, delle eccezioni decise direttamente dalla Commissione Ue, che prevedono la mancata esenzione dall’IVA per tutte quelle monete che, seppur incluse nella lista, hanno una purezza che non raggiunge i 900 millesimi e per tutti quei lingotti o placchette che pesino da 1 grammo in giù. Quanto citato è espressamente stabilito dall’articolo 344 della direttiva IVA (2006/112/Ce del 28 Novembre 2006).
Come detto, la lista delle monete d’oro esenti dall’IVA è fatta, annualmente, dalla Commissione Ue seguendo tutte le indicazioni che provengono direttamente dagli stati membri. Questi sono attualmente, ed almeno fino al 2019, in totale 28, ovvero: Lussemburgo, Paesi Bassi, Italia, Bulgaria, Lettonia, Estonia, Finlandia, Slovacchia, Austria, Belgio, Croazia, Cipro, Svezia, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lituania, Malta, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovenia, Spagna ed Ungheria.
Le monete d’oro italiane esenti dall’IVA sono, per il 2016, in tutto 8. Tutte rispondono ai sopra citati requisiti indispensabili per essere considerate come esenti dall’imposta ed equiparate all’oro da investimento. Due di queste monete rappresentano l’euro. Le rimanenti 6, invece, sono riferite alla lira. Nello specifico, trattasi delle monete da 20 e 50 euro oltre che di quelle da 5, 10, 20, 40, 80 e 100 lire.
Le monete in oro da 20 euro hanno fatto la loro prima comparsa nel 2003 e sono, come tutte le altre monete del genere, di tipo esclusivamente commemorativo. Il diametro della moneta è di 21 millimetri per un peso di 6,45 grammi. Di circa 1500 unità (anche se manca ancora il dato ufficiale) sembra essere la tiratura del modello 2015. Il soggetto rappresentato è il busto di Flora (dea della fioritura dei cereali) per quanto riguarda il fronte mentre sul retro si ritrova Diana intenta a fare il bagno con 2 ninfe.
Le monete in oro da 50 euro sono state introdotte, come le precedenti, nel 2003. Hanno un diametro di 28 millimetri ed un peso di 16,129 grammi. Tiratura e soggetti sono, naturalmente, differenti di anno in anno. Per il 2015 si hanno sul fronte due cani che richiamano quelli presenti sulla fontana di Diana e Attenone della Reggia di Caserta mentre sul retro si trovano 2 buoi difronte ad un contadino. La tiratura è stata abbastanza limitata per il 2015, trattandosi solamente di 900 copie.
La moneta da 5 lire è stata introdotta in Italia nel 1807. Ha un diametro di 20,2 millimetri e raffigura sul fronte un timone e sul retro un delfino.
La moneta da 10 lire è stata coniata tra il 1862 ed il 1943. Con un diametro compreso tra 22,5 e 30,5 millimetri (a seconda del periodo di appartenenza) rappresentava, altresì, soggetti differenti in base alla data di coniazione.
La moneta da 20 lire, coniata tra il 1863 e il 1943 rappresenta, anch’essa, diversi soggetti. Nel 1882, ad esempio, era raffigurato sul fronte il profilo di Umberto I mentre sul retro lo stemma sabaudo.
La moneta da 40 lire è stata introdotta, invece, da Napoleone Bonaparte. Ha un diametro di 26 millimetri ed un peso di circa 13 grammi. Raffigura sul fronte il profilo di Napoleone mentre sul retro lo stemma del Regno d’Italia Napoleonico.
La moneta da 80 lire è stata coniata a partire dal 1826 ed è nota generalmente come “moneta Carlo Felice“, re di Sardegna nei primi decenni del 1800. Sul fronte della moneta si trova proprio il suo profilo, mentre sul retro è raffigurato lo stemma di casa Savoia (famiglia a cui apparteneva il re).
La moneta da 100 lire, infine, è stata coniata a partire dal 1864, da Vittorio Emanuele II. Il suo profilo, infatti, si trova sul fronte della moneta stessa mentre il retro è riservato alla raffigurazione dello stemma sabaudo coronato.